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martedì 10 ottobre 2017

Blanca e Pedro. Report di una esperienza di Apprendimento differenziato nella Scuola Secondaria di primo grado (classe terza B della scuola media di Crespina, IC Mariti Fauglia).



Introduzione.
Settembre. Accade che inizia la scuola e che ritrovi i tuoi ragazzi dell’anno passato: cresciuti, abbronzati, capelli selvaggi, voce mutata, insomma, cambiati. Sono ragazzi di terza media. Accade anche che con la collega di Lettere della classe parallela si decida di dedicare i primi mesi di scuola per lavorare sull’adolescenza e contemporaneamente attivare dei percorsi di orientamento di conoscenza di sé, finalizzati anche alla scelta della scuola superiore.

Le fasi dell’attività.
Così si parte. Nelle ore di italiano si legge e si scrive. Ma non solo…
La prima fase del lavoro riguarda la lettura di un racconto proposto dall’Antologia Raccontami vol 3 editrice Lattes. Si tratta di “Blanca e Pedro”, un brano tratto dal bellissimo romanzo di Isabella Allende, La casa degli spiriti. Parla di due ragazzini di 13 anni, dei corpi che cambiano, dell’amicizia, dell’amore. Tematiche universali e che al contempo riguardano da vicino i nostri studenti di questa delicata fascia d’età1. Un classico, secondo quella definizione che vede in un libro “classico” un libro che ogni volta che lo leggi ti propone qualcosa di nuovo.
Si parte dalla lettura in classe, insieme ai ragazzi, per ragionare insieme sulle tematiche affrontate, sull’ambientazione, sulla struttura narrativa. Ma dopo un primo momento di lezione frontale ecco innescarsi l’attività di apprendimento differenziato2.
Vengono così concordate con i ragazzi tre tipologie di attività da svolgere in gruppo (cooperative learning), che potranno scegliere liberamente (e la scelta ha di per sé valore orientante ed è importante poiché consente agli studenti di intessere un dialogo interiore con se stessi) secondo i loro interessi e attitudini. Si tratta di compiti sfidanti e ambiziosi che vogliono far attivare i ragazzi al fine di ottenere degli apprendimenti significativi.
  1. Attività di Geografia sul Cile (lo stato in cui è ambientato il racconto, partendo da due parole-chiave di lessico specifico citate nel racconto: vulcano e Cordigliera)
  2. Attività di Storia sulla storia del Cile dal 1920 al 1973 ( periodo in cui è ambientata la storia. Isabella Allende era la nipote del presidente del Cile Salvador Allende)
  3. Attività di illustrazione del racconto (tecnica libera)
Una volta che i ragazzi hanno effettuato la loro scelta si sono costituiti 5 gruppi di lavoro: due gruppi di geografia, due di disegno e uno di storia che si sono riuniti nei tavoli link disposti ad isole per progettare il lavoro e dividersi i compiti.
A questo punto nell’ incontro successivo i ragazzi hanno cominciato a lavorare, concordando con l’insegnante il prodotto finale da presentare:
  1. Ricerca sul Cile scritta al computer in Word corredata da immagini e presentazione orale
  2. Presentazione in Power Point sul Cile con presentazione orale
  3. Ricerca di storia da esporre oralmente
  4. Disegni colorati a matita e ad acquarello da spiegare oralmente
  5. Disegni colorati a matita da spiegare oralmente
Come si può notare i prodotti sono di diversa tipologia e prevedono l’utilizzo di differenti materiali e di molteplici strumenti, nonché lo sviluppo di diverse competenze (il quadro di riferimento è quello delle competenze chiave europee).
I gruppi hanno avuto a disposizione i computer portatili della scuola (con accesso ad internet), il tablet dell’insegnante e un paio di ragazzi hanno chiesto di utilizzare il loro smart phone che è stato concesso esclusivamente per fini didattici. Hanno inoltre utilizzato i colori e gli acquerelli della scuola e le carte geografiche appese in classe, e potuto consultare svariati libri di testo di storia e geografia presenti nella biblioteca in sala insegnanti.
Sono state impiegate 4 ore per lavorare in classe, concordando una settimana di tempo per concludere i lavori a casa.
Durante il lavoro in classe ho potuto sia lasciare spazio ai ragazzi per lavorare in autonomia (l’ insegnante rimane sullo sfondo come la carta da parati/insegnante-ombra), sia avvicinarmi a turno ai tavoli per discutere con i gruppi le scelte effettuate e ove necessario intervenire per aggiustare la rotta (sempre in maniera poco invasiva e discreta). Così facendo l’alunno impara in modo graduale a far da solo, parlare sottovoce per non disturbare i compagni che lavorano, richiedere la presenza dell’ insegnante in determinati momenti, cooperare con i compagni mettendo a disposizione le proprie competenze per il raggiungimento di un medesimo fine ( questo è il caso ad esempio dei ragazzi molto bravi ad utilizzare il computer) e ad appassionarsi allo studio in quanto scoperta che esso costituisce momento fondamentale per la sua crescita. Inoltre in questo modo si possono raccogliere dati per la valutazione non soltanto del prodotto, ma anche del processo che ha portato a quel prodotto, (aspetto questo altrettanto importante) ma soprattutto si può dedicare del tempo di qualità a ciascuno rispondendo ai suoi specifici bisogni cognitivi e affettivi. Così un ragazzo mi ha chiesto che differenza vi fosse tra America meridionale e America Latina (cosa che ho molto apprezzato, perché non ci sono solo risposte corrette, ma anche la giusta domanda al momento opportuno denota che siamo sulla strada giusta), due studentesse hanno avuto bisogno di riflettere con me sul presidente Allende e il golpe dell’11 settembre 1973, su Pinochet e le atrocità della sua dittatura, un’altra alunna ha disegnato una testa di cavallo –simbolo della libertà, mi ha spiegato- perché in tutto il racconto questa tematica è molto forte ( come la libertà di amare una persona di un differente ceto sociale). Abbiamo così avuto modo di lavorare insieme alla costruzione di significati condivisi su nodi concettuali di grande rilievo.

La consegna e la presentazione del lavori.
Nell’incontro finale i gruppi hanno presentato i lavori ai compagni e all’insegnante esponendo contenuti, modalità operative e di gestione, problemi sorti e come sono stati superati. Tutti i ragazzi di tutti i gruppi hanno avuto modo di parlare e di rispondere alle domande di insegnante e compagni. Hanno riflettuto sulla storia di Blanca e Pedro e sui contenuti da essa vincolati, sui loro gusti ed attitudini e su ciò che li accomunava –e differenziava- dai protagonisti del racconto. Si sono presentati tutti motivati e carichi di entusiasmo.
Al termine dei lavori è stato chiesto ai ragazzi di scrivere un breve report dell’attività per il sito della scuola (compito autentico).
Per la valutazione dei lavori è stata utilizzata una rubrica di valutazione che ha tenuto conto delle molteplici competenze messe in gioco (valutando elaborati, prestazione orale e report scritto finale) ed è stato dedicato ampio spazio alla autovalutazione dei ragazzi per una riflessione metacognitiva e dal valore orientante.

Conclusioni
Adottare l’approccio pedagogico dell’apprendimento differenziato significa prima di tutto riconoscere come valore culturale primario la valorizzazione delle diversità degli studenti. Inoltre, come sottolinea Maurizio Gentile in un utilissimo articolo del 2008 “Differenziare l’apprendimento nel contesto della classe”, la finalità principale di questo approccio non è il recupero del deficit, bensì far lavorare ciascuno al livello più alto delle sue possibilità di espressione, pensiero e produzione.
Ringraziamenti

Si ringraziano per i suggerimenti e lo scambio di buone pratiche i colleghi Raffaela Micillo, Cosimo Acquaviva e Lorenzo Brogi.

Riferimenti bibliografici:
Avanguardie Educative, Linee guida per l’ implementazione dell’ idea “ Apprendimento differenziato”, versione 1.0, Indire, Firenze, 2017 ( reperibili on line; c’è anche un video dallo stesso titolo su Youtube molto chiaro)
Maurizio Gentile, Differenziare l’apprendimento nel contesto della classe, L’ Educatore, 55 (11), pp 44-47 (reperibile on line in formato pdf)
Marco Orsi, A scuola Senza Zaino, Erickson 2016
Carol Ann Tomlinson, Condurre e gestire una classe eterogenea, Las Roma, 2012

Serena Campani
Lavoria, 10 Ottobre 2017.






1 Importantissimo è il fattore motivazionale; una didattica differenziata ha tra i suoi obiettivi primari quello di creare un legame forte tra i contenuti di apprendimento e gli interessi degli studenti ( si vedano le linee guida Avanguardie Educative per l’ implementazione dell’idea Apprendimento differenziato, 2017)

2 Apprendimento differenziato si fonda sulla capacità di diversificare le attività didattiche favorendo il successo di ogni singolo studente e sul fatto che l’azione formativa debba essere organizzata mettendo in luce le specificità del singolo alunno. ( Si vedano le sopracitate linee guida)

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